“La curiosità può vincere la paura ancora più di quanto possa fare il coraggio.”
(James Stephens)
Perché andare dallo psicologo?
Semplice: per star bene con se stessi e con gli altri. Andare dallo psicologo per prendersi cura del proprio “io” non è diverso da andare dal dentista per prendersi cura dei propri denti. Non si deve avere timore di chiedere aiuto di fronte ad un disagio psicologico.
Chi è lo psicologo?
Lo psicologo è una persona ed un professionista che ti può aiutare a fare chiarezza su ciò che ti accade, a capire cosa ti blocca o ti crea disagio, cosa si oppone al raggiungimento dei tuoi obiettivi e delle tue aspirazioni. Insieme allo psicologo puoi costruire un modo diverso di stare con te stesso e con gli altri, più funzionale a quello che sei oggi.
Quando chiedere una consulenza?
Una consulenza psicologica può esserti utile se avverti un problema che ti impedisce di vivere pienamente le tue attività e le tue relazioni. Le difficoltà possono essere legate ad un evento inaspettato, un cambiamento o, più in generale, una condizione di vita insoddisfacente. Il disagio può manifestarsi sotto forma di depressione, ansia, attacchi di panico, difficoltà a relazionarsi con gli altri (nella coppia, nell’ambiente di lavoro, nelle amicizie, in famiglia), difficoltà a compiere scelte di vita importanti, o in molti altri modi. E’ in questi momenti che può essere utile rivolgersi allo psicologo.
Lo psicologo ha l’obbligo del segreto professionale?
Sì, lo psicologo è tenuto a mantenere il segreto professionale così come è esplicitato nel Codice Deontologico degli Psicologi Italiani (articoli 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17).
Quale frequenza è prevista per le sedute?
La frequenza viene concordata con il paziente ad inizio percorso. Solitamente è prevista una seduta la settimana, si è infatti verificato che questa cadenza facilità l’andamento e l’efficacia della psicoterapia. Esclusivamente in caso di particolare criticità si può prevedere un intensificarsi della frequenza delle sedute. In fase di chiusura del percorso si tende a diradare la frequenza arrivando ad una seduta ogni 15 giorni. In caso di consulenza di coppia generalmente la frequenza è a cadenza quindicinale.
Quanto dura un percorso dallo psicologo?
La durata del percorso terapeutico è concordata indicativamente nel corso delle prime sedute sulla base delle problematiche presentate e degli obiettivi che il cliente si pone. Dare un’indicazione di massima non è possibile perché ogni psicoterapia avrà delle caratteristiche uniche e specifiche. Ciò che permette di avere un’idea della durata è la valutazione in itinere dell’andamento del percorso verificando quanto ci si è avvicinati al proprio obiettivo terapeutico.
Se vado dallo psicologo sono malato?
Un’importante studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che nel 2002 in Italia almeno una persona su cinque abbia sofferto di un disturbo mentale nel corso della sua vita. Quindi possiamo dire che il disagio psicologico è piuttosto comune e diffuso. I disturbi psicologici sono segnali di allarme e rappresentano delle modalità poco funzionali di risolvere un problema sottostante. Rivolgersi ad uno psicologo può aiutare a comprendere l’origine della sofferenza psichica e a trovare delle soluzioni più funzionali per risolverla.
Se vado dallo psicologo sono pazzo?
No, probabilmente se fossi “pazzo” non ti sarebbe neanche venuto in mente di rivolgerti ad uno psicologo. Le persone che si rivolgono ad uno psicologo sono consapevoli dei propri limiti e sanno imparare da essi. Ciò è il principale sintomo di salute mentale.
Qual è la differenza tra lo psicologo e lo psichiatra?
Lo psicologo è un professionista laureato in Psicologia e abilitato alla professione attraverso un Esame di Stato e dopo aver svolto un periodo di tirocinio formativo. Lo psichiatra ha un percorso differente: è laureato in Medicina ed ha conseguito una specializzazione in Psichiatria. Rispetto alla modalità di trattamento, lo psichiatra è orientato a considerare il disagio come un malfunzionamento a livello biochimico del sistema nervoso centrale. Per questo motivo, la principale modalità di cura proposta è di tipo farmacologico. Lo psicologo è invece focalizzato sugli aspetti emotivi e sui processi cognitivi alla base del disagio. Operativamente, lo psicologo utilizza il colloquio psicologico per sostenere la persona e riattivarne le risorse. In sintesi, sono due prospettive e metodologie di lavoro diverse, ma con un obiettivo comune. Infatti, in alcuni casi il disturbo viene affrontato in modo parallelo sia dal punto di vista psicologico, che dal punto di vista farmacologico.
Posso detrarre la seduta dallo psicologo?
Sì, le spese per le sedute dallo psicologo/psicoterapeuta sono detraibili dalla dichiarazione dei redditi.
L’Agenzia delle Entrate, con la circolare n.20 del 13/05/11, riconosce esplicitamente di aver equiparato, ai fini della detrazione IRPEF, le prestazioni sanitarie psicologiche e quelle mediche.
La detrazione è applicata al totale delle spese sanitarie eccedenti la franchigia di 129,11 Euro, in misura del 19%.
Tale detrazione non si applica invece alle spese per colloqui con i counselor che non sono psicologi o con altri professionisti di ambito non sanitario.
Per poter detrarre le spese per lo psicologo non è necessario che le sedute siano state prescritte dal medico di base. Inoltre, differenti assicurazione sanitarie risarciscono parte o tutto della prestazione.